L'efficacia relativa riguarda stimare le differenze tra i trattamenti. Anche nel caso dei trattamenti manualizzati è emersa la necessità di essere flessibili rispetto alle esigenze e alle caratteristiche dei clienti. Cuijpers, Karyotaki, de Wit, e Ebert's (2019) si propongono di accrescere la specificità delle conclusioni sull'efficacia relativa di differenti psicoterapie; individuare la parte replicabile di un trattamento efficace sarebbe auspicabile sia sul piano scientifico sia sul piano clinico. Tuttavia, il carattere sfuggente della psicoterapia rende la specificità difficile da studiare nei trial di base e nelle meta-analisi. I limiti della meta-analisi di Cuijpers et al. (2019) sono collegati ad almeno due difficoltà. Prima di condurre la meta-analisi sono stati categorizzati a priori i tipi di trattamento senza considerare gli specifici interventi che i pazienti hanno sperimentato. Bisogna tenere conto della varietà di tecniche e interventi impiegati all'interno di un approccio di trattamento e cosa effettivamente è stato messo in atto nel corso della terapia al di là del modello di trattamento. Le psicoterapie non sono farmaci caratterizzati dagli stessi esatti elementi chimici che possono essere sintetizzati ripetutamente. Per esempio, nel caso della terapia supportiva, esistono diversi manuali e approcci di trattamento. Oltre a evitare la categorizzazione, Cuijpers et al. (2019) hanno valutato 15 specifici trattamenti per la depressione poco adatti a studiare la relativa efficacia. Un altro problema riguarda l'eterogeneità degli studi presi in considerazione e i relativi bias di pubblicazione.